Nei giorni scorsi si è celebrata nella Cappella Sistina una messa officiata dal papa, che credo resterà nella storia.
Dopo 40 anni, infatti, è stato il massimo esponente della chiesa cattolica a riproporre il rito della messa dando le spalle ai fedeli. Tutto si è svolto, senza clamori, in occasione del battesimo di alcuni neonati, che da Woytila in poi si celebra una volta l'anno nella celebre cappella di Michelangelo. Della liturgia si occuperanno i credenti. Se sta bene a loro sta bene a tutti.
Fatto sta che, l'ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (Sant'Uffizio), durante l'omelia, ha sentenziato che gli animali a differenza degli esseri umani non hanno la "speranza" del paradiso in quanto non hanno anima e quindi la loro vita si esaurisce nel momento in cui si esaurisce la vita "terrena". Muoiono con la morte del corpo.
Sarà rimasto molto male da lassù (io non ci credo ma Ratzinger si) quel tale mons. Mario Canciani, parroco di S. Giovanni dei Fiorentini a Roma, morto alla fine del 2007 e diventato "famoso" per le messe celebrate in presenza di cani e gatti e per aver preso posizione contro l'eccidio di agnelli durante la pasqua sostenendo, da biblista, che Gesù era vegetariano e . A tal proposito sul corriere.it il 9 novembre 2007 si scriveva: "Una tesi che Benedetto XVI ha accreditato quest'anno nell'omelia del Giovedì Santo, confermando la vicinanza del Messia agli Esseni, un gruppo che notoriamente non si cibava di carne. Con il card. Ratzinger, che spesso arrivava fino all'inizio di via Giulia nelle sue passeggiate, Canciani condivideva l'amore per gli animali, soprattutto per i gatti, che ospitava in gran numero nella sua canonica". E nell'occhiello si ricorda la tesi del parroco secondo la quale "anche le bestie possono accedere al regno dei cieli".
E' chiaro che anche di questo "voltafaccia" ad un amico Ratzinger davrà rendere conto. Ma sono fatti nei quali io non voglio entrare.
Mi chiedo solo: adesso chi lo dice alla mia gattina?
Lei, a differenza di questo miscredente, aveva riposto le sue sperenze in una vita ultraterrena dove non dover più aspettare i comodi di qualcun'altro per mangiare, per trovare la letteria sempre pulita e l'acqua fresca, ma fresca sul serio a disposizione in qualunque momento della giornata. Invece niente. Carne per vermi. Poverina, ci rimarrà male. E dire che da Paolo VI in poi avevano assicurato che anche per loro, i poveri animali, un "alito di vita" (non sono certo di ricordare l'esatta definizione, mi dispiace) era assicurato.
Oggi dovrò assicurarmi che non cada in depressione. Il conto per l'eventuale parcella dello psicologo-veterinario lo invierò a Città del Vaticano.
Salvatore Cuoco
martedì 12 febbraio 2008
mercoledì 6 febbraio 2008
Una storia italiana?
Ricevo nella casella di posta elettronica e volentieri pubblico sul blog. E' firmata.
Il blog doverosamente la ospita. Se ci fossero repliche da parte degli interessati o da parte di chi conosce versioni diverse sarei lieto di ospirle allo stesso modo.
Salvatore Cuoco
Oggetto: MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
Il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella e sua moglie Sandra
Lonardo hanno due figli, Elio e Pellegrino. Pellegrino è sposato a sua
volta con Alessia Camilleri. Una bella famiglia come le altre, ma con
qualcosa in più.
Per sapere cosa, partiamo dal partito di Clemente che, come i più informati
sanno, si chiama Udeur. L'Udeur, in quanto partito votato dall'1,4%
degli italiani adulti, ha diritto ad un giornale finanziato con denaro
pubblico.
Si chiama "Il Campanile", con sede a Roma, in Largo Arenula 34. Il
giornale tira circa 5.000 copie, ne distribuisce 1.500, che in realtà
vanno quasi sempre buttate. Lo testimoniano il collega Marco Lillo
dell'Espresso, che ha fatto un'inchiesta specifica, sia un edicolante
di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal parlamento, sia un'altro nei
pressi di Largo Arenula.
Dice ad esempio il primo: "Da anni ne ricevo qualche copia. Non ne ho
mai venduta una, vanno tutte nella spazzatura!".
A che serve allora -direte voi- un giornale come quello?
Serve soprattutto a prendere contributi per la stampa. Ogni anno Il
Campanile incassa 1.331.000 euro. E che farà di tutti quei soldi, che
una persona normale non vede in una vita intera di lavoro? Insisterete
ancora voi. Che farà?
Anzitutto l'editore, Clemente Mastella, farà un contratto robusto con
un giornalista di grido, un giornalista con le palle, uno di quelli
capace di dare una direzione vigorosa al giornale, un opinionista,
insomma. E così ha fatto. Un contratto da 40.000 euro all'anno. Sapete
con chi?
Con Mastella Clemente, iscritto regolarmente all'Ordine dei
Giornalisti, opinionista e anche segretario del partito. Ma è sempre
lui, penserete!
Che c'entra? Se è bravo! Non vogliamo mica fare discriminazioni
antidemocratiche. Ma andiamo avanti.
Dunque, se si vuol fare del giornalismo serio, bisognerà essere presenti
dove si svolgono i fatti, nel territorio, vicini alla gente. Quindi
sarà necessario spendere qualcosa per i viaggi. Infatti Il Campanile
ha speso, nel 2005, 98.000 euro per viaggi aerei e trasferte. Hanno
volato soprattutto Sandra Lonardo Mastella, Elio Mastella e Pellegrino
Mastella, nell'ordine.
Tra l'altro, Elio Mastella è appassionato di voli. Era quello che fu
beccato mentre volava su un aereo di Stato al gran premio di F1 di
Monza, insieme al padre, Clemente Mastella, nella sua veste di amico
del vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli. Ed Elio Mastella,
che ci faceva sull'aereo di Stato? L'esperto di pubbliche relazioni di
Rutelli, quello ci faceva!
Quindi, tornando al giornale. Le destinazioni. Dove andranno a fare il
loro lavoro i collaboratori de Il Campanile? Gli ultimi biglietti
d'aereo (con allegato soggiorno) l'editore li ha finanziati per
Pellegrino Mastella e sua moglie Alessia Camilleri Mastella, che
andavano a raggiungere papà e mamma a Cortina, alla festa sulla neve
dell'Udeur.
Siamo nell'aprile del 2006. Da allora -assicura l'editore- non ci sono
più stati viaggi a carico del giornale. Forse anche perché è
cominciata la curiosità del magistrato Luigi De Magistris, sostituto
procuratore della Repubblica a Catanzaro, il quale, con le inchieste
Poseidon e Why Not, si avvicinava ai conti de Il Campanile.
Ve lo ricordate il magistrato De Magistris? Quello a cui il ministro
della Giustizia, Clemente Mastella, mandava tutti quei controlli, uno
ogni settimana, fino a togliergli l'inchiesta? Ve lo ricordate? Bene,
proprio lui!
Infine, un giornale tanto rappresentativo deve curare la propria immagine.
Infatti Il Campanile ha speso 141.000 euro per rappresentanza e 22.000
euro per liberalità, che vuol dire regali ai conoscenti. Gli ordini
sono andati tra gli altri alla Dolciaria Serio e al Torronificio del
Casale, aziende di Summonte, il paese dei cognati del ministro:
Antonietta Lonardo (sorella di Sandra) e suo marito, il deputato Udeur
Pasquale Giuditta.
Ma torniamo un attimo agli spostamenti. La Porsche Cayenne (4000 di
cilindrata) di proprietà di Pellegrino Mastella fa benzina per
2.000euro al mese, cioè una volta e mezzo quello che guadagna un
metalmeccanico. Sapete dove?
Al distributore di San Giovanni di Ceppaloni, vicino a Benevento, che
sta proprio dietro l'angolo della villa del Ministro, quella con il
parco intorno e con la piscina a forma di cozza. E sapete a chi va il
conto?
Al giornale Il Campanile, che sta a Roma. Miracoli dell'ubiquità.
La prossima volta vi racconto la favola della compravendita della sede
del giornale. A quanto è stata comprata dal vecchio proprietario,
l'Inail, e a quanto è stata affittata all'editore, Clemente Mastella.
Chi l'ha comprata, chiedete? Due giovani immobiliaristi d'assalto:
Pellegrino ed Elio Mastella.
Mauro Montanari-Corriere d'Italia/News ITALIA PRESS
Il blog doverosamente la ospita. Se ci fossero repliche da parte degli interessati o da parte di chi conosce versioni diverse sarei lieto di ospirle allo stesso modo.
Salvatore Cuoco
Oggetto: MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
Il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella e sua moglie Sandra
Lonardo hanno due figli, Elio e Pellegrino. Pellegrino è sposato a sua
volta con Alessia Camilleri. Una bella famiglia come le altre, ma con
qualcosa in più.
Per sapere cosa, partiamo dal partito di Clemente che, come i più informati
sanno, si chiama Udeur. L'Udeur, in quanto partito votato dall'1,4%
degli italiani adulti, ha diritto ad un giornale finanziato con denaro
pubblico.
Si chiama "Il Campanile", con sede a Roma, in Largo Arenula 34. Il
giornale tira circa 5.000 copie, ne distribuisce 1.500, che in realtà
vanno quasi sempre buttate. Lo testimoniano il collega Marco Lillo
dell'Espresso, che ha fatto un'inchiesta specifica, sia un edicolante
di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal parlamento, sia un'altro nei
pressi di Largo Arenula.
Dice ad esempio il primo: "Da anni ne ricevo qualche copia. Non ne ho
mai venduta una, vanno tutte nella spazzatura!".
A che serve allora -direte voi- un giornale come quello?
Serve soprattutto a prendere contributi per la stampa. Ogni anno Il
Campanile incassa 1.331.000 euro. E che farà di tutti quei soldi, che
una persona normale non vede in una vita intera di lavoro? Insisterete
ancora voi. Che farà?
Anzitutto l'editore, Clemente Mastella, farà un contratto robusto con
un giornalista di grido, un giornalista con le palle, uno di quelli
capace di dare una direzione vigorosa al giornale, un opinionista,
insomma. E così ha fatto. Un contratto da 40.000 euro all'anno. Sapete
con chi?
Con Mastella Clemente, iscritto regolarmente all'Ordine dei
Giornalisti, opinionista e anche segretario del partito. Ma è sempre
lui, penserete!
Che c'entra? Se è bravo! Non vogliamo mica fare discriminazioni
antidemocratiche. Ma andiamo avanti.
Dunque, se si vuol fare del giornalismo serio, bisognerà essere presenti
dove si svolgono i fatti, nel territorio, vicini alla gente. Quindi
sarà necessario spendere qualcosa per i viaggi. Infatti Il Campanile
ha speso, nel 2005, 98.000 euro per viaggi aerei e trasferte. Hanno
volato soprattutto Sandra Lonardo Mastella, Elio Mastella e Pellegrino
Mastella, nell'ordine.
Tra l'altro, Elio Mastella è appassionato di voli. Era quello che fu
beccato mentre volava su un aereo di Stato al gran premio di F1 di
Monza, insieme al padre, Clemente Mastella, nella sua veste di amico
del vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli. Ed Elio Mastella,
che ci faceva sull'aereo di Stato? L'esperto di pubbliche relazioni di
Rutelli, quello ci faceva!
Quindi, tornando al giornale. Le destinazioni. Dove andranno a fare il
loro lavoro i collaboratori de Il Campanile? Gli ultimi biglietti
d'aereo (con allegato soggiorno) l'editore li ha finanziati per
Pellegrino Mastella e sua moglie Alessia Camilleri Mastella, che
andavano a raggiungere papà e mamma a Cortina, alla festa sulla neve
dell'Udeur.
Siamo nell'aprile del 2006. Da allora -assicura l'editore- non ci sono
più stati viaggi a carico del giornale. Forse anche perché è
cominciata la curiosità del magistrato Luigi De Magistris, sostituto
procuratore della Repubblica a Catanzaro, il quale, con le inchieste
Poseidon e Why Not, si avvicinava ai conti de Il Campanile.
Ve lo ricordate il magistrato De Magistris? Quello a cui il ministro
della Giustizia, Clemente Mastella, mandava tutti quei controlli, uno
ogni settimana, fino a togliergli l'inchiesta? Ve lo ricordate? Bene,
proprio lui!
Infine, un giornale tanto rappresentativo deve curare la propria immagine.
Infatti Il Campanile ha speso 141.000 euro per rappresentanza e 22.000
euro per liberalità, che vuol dire regali ai conoscenti. Gli ordini
sono andati tra gli altri alla Dolciaria Serio e al Torronificio del
Casale, aziende di Summonte, il paese dei cognati del ministro:
Antonietta Lonardo (sorella di Sandra) e suo marito, il deputato Udeur
Pasquale Giuditta.
Ma torniamo un attimo agli spostamenti. La Porsche Cayenne (4000 di
cilindrata) di proprietà di Pellegrino Mastella fa benzina per
2.000euro al mese, cioè una volta e mezzo quello che guadagna un
metalmeccanico. Sapete dove?
Al distributore di San Giovanni di Ceppaloni, vicino a Benevento, che
sta proprio dietro l'angolo della villa del Ministro, quella con il
parco intorno e con la piscina a forma di cozza. E sapete a chi va il
conto?
Al giornale Il Campanile, che sta a Roma. Miracoli dell'ubiquità.
La prossima volta vi racconto la favola della compravendita della sede
del giornale. A quanto è stata comprata dal vecchio proprietario,
l'Inail, e a quanto è stata affittata all'editore, Clemente Mastella.
Chi l'ha comprata, chiedete? Due giovani immobiliaristi d'assalto:
Pellegrino ed Elio Mastella.
Mauro Montanari-Corriere d'Italia/News ITALIA PRESS
Iscriviti a:
Post (Atom)