giovedì 8 agosto 2013


Appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

 

Illustrissimo sig. Presidente leggendo le notizie apparse sulla stampa questa mattina, veniamo a conoscenza del fatto che il senatore Silvio Berlusconi, recentemente condannato in via definitiva dalla Cassazione a 4 anni di reclusione e che presto vedrà rideterminata la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici, è in attesa di un "segnale" proveniente dal Quirinale. Tale segnale dovrebbe, a quel che ci è dato sapere, "garantirgli l'agibilità politica". Penso si riferisca ad una sorta di grazia, di salvacondotto, in pratica di un intervento Suo volto a azzerare la condanna.

DirLe che non intendo entrare nelle prerogative di un PdR, di non valerLa tirare per la giacchetta, sarebbe falso ed ipocrita. Intendo farlo perché credo mi sia consentito interloquire con il mio Presidente, rispettando i canoni della civiltà e dell’educazione.

 Un segnale Lo deve dare ma al mondo intero. Di quei segnali che fanno da contraltare ai tanti eccentrici che in questi 20 anni abbiamo mandato in giro. Di quelli che hanno fatto avere a leader europei atteggiamenti inqualificabili quando gli è stato chiesto qualcosa a proposito dell’allora nostro Presidente del Consiglio. Come ha affermato De Gregori in questi giorni, sono gli unici secondi in cui la gran parte degli italiani si sono sentiti berlusconiani.  Perché quei sorrisi sarcastici erano rivolti a tutti gli italiani. Ecco, un segnale va dato prima di tutti a quei due leader e ai loro rispettivi popoli. Uno di loro già non è più niente in patria figuriamoci in Europa, ma l’affronto resta. Ho pensato allora, con rammarico che in fondo ce lo meritavamo, come oggi meritiamo un segnale riparatore. Un segnale che dica che in questo Paese la legge, quando riesce ad esprimersi, è uguale per tutti. Che le sentenze si rispettano e si applicano indipendentemente dal destinatario. E non deve farLe da scudo il fatto che il soggetto sia il leader di uno schieramento politico. Il problema lo deve risolvere quello schieramento. Partiti che non siano “scalabili” sono partiti che La dovrebbero preoccupare. Ma questa è un’altra storia. Come non deve farle da scudo la reazione dei mercati. Questi saranno ben lieti di prendere atto che ci avviamo ad essere una democrazia come tutte le altre, non possono punirci per il fatto che rendiamo eseguibile una condanna per frode fiscale. Non si faccia convincere dalla similitudine con il caso Sallusti. È falso! Sallusti era stato condannato per un reato che aveva a che fare con il suo ruolo di direttore di giornale e su quello che lui aveva autorizzato a pubblicare. Idee, pareri, non condivisibili, ma idee e pareri. Il condannato Berlusconi ha frodato il fisco, ha tratto vantaggio per lui e le sue aziende ai danni dei contribuenti italiani. Di peggio ci sono solo i reati di violenza contro le persone nelle sue più disparate fattispecie.  

Mandi quindi il segnale ma di rispetto assoluto dei principi della legalità, di rispetto assoluto di quanto sancito nella parte dei princìpi della nostra Costituzione, di conformità a quanto c’è scritto in tutte le aule di tribunale a caratteri cubitali: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI.

Con il massimo rispetto

Salvatore Cuoco (un anonimo cittadino italiano)

mercoledì 7 agosto 2013

Il video inserito è reperibile un po' su tutti i siti di informazione. Non sarebbe necessario aggiungerlo vista la dimensione del blog, ma voglio conservarlo a futura memoria tra le pietre miliari delle cose dette, promesse ed enunciate e mai messe in pratica e realizzate dal nostro signore di Arcore.
http://video.corriere.it/quando-berlusconi-diceva-gli-evasori-devono-farsi-parte/bc722f54-fba4-11e2-be12-dc930f513713

martedì 2 luglio 2013

Non è una minaccia e nemmeno una promessa

Ho riaperto dopo tanto tempo il Blog Megaride che nell'ormai lontano 2009 ho creato. Avevo la presunzione di suscitare un dibattito su quanto avveniva in questo Paese. Di interventi ce ne sono stati pochini e questo perchè probabilmente c'è la seccatura di doversi accreditare, o forse perchè una cosa è discutere al bar o intorno ad un tavolo imbandito, altra è porsi di fronte la tastiera e scrivere, fossero anche i tuoi pensieri. Nel frattempo ho molto usato i forum dei vari quotidiani on line, uno su tutti quello del corriere.it e da ultimo ho "postato" parecchio sul blog di Beppe Grillo, confesso per attaccarlo in modo quasi feroce. Mi diverto molto anche su Twitter, ma 140 caratteri a volte sono veramente pochi, ma ha il grande pregio di essere molto selettivo, a differenza di quell'accozzaglia di banalità e cose serie che è Facebook, che pure di tanto in tanto utilizzo.
Facendo in quegli spazi ciò che intendevo fare con Megaride: dire la mia. Non che sia importante e fondamentale, ma solo perchè alla scrittura, con molta vergogna, non ho mai rinunciato; qualche idea penso di averla e qualche opinione anche. Se poi a qualcuno venisse voglia di interagire sarebbe una gran bella cosa. Ma se non accade poco male. In effetti il blog può essere paragonato anche al vecchio diario, e io con questo spirito voglio riprendere ad usarlo. Il posto dove tutti noi viviamo di spunti ce ne offre quotidianamente.
Ben ritrovato quindi antico scoglio Megaride, te ne stai lì a pochi metri dalla terra più bella che c'è, su di te si sono sdraiate e hanno riposato le sirene prima dell'ultimo tuffo per avvicinarsi alla costa e ancora oggi ospiti l'imponente Castel dell'Ovo, il "promontorio" di tufo con le sue terrazze a picco sul mare.

Salvatore Cuoco