lunedì 22 marzo 2010

“Ma mi sta venendo una psicosi o veramente tutte quelle facce che ho visto per video alla manifestazione del berlusca angosciano? Per un motivo o per un altro”.
Ho letto queste parole di un amico su facebook e mi sono tornate in mente quelle, diverse nella forma ma identiche nella sostanza, di un'altra amica due giorni prima.
Allora ripenso alla risposta di un altro amico presente (sì ne ho tanti: splendidi di cuore e di mente) il quale appassionatamente affermava che tutto ciò che di decadente, grottesco, inquietante leggevamo nei rappresentanti della destra italiana, non doveva e non poteva esaurire le critiche severe e intransigenti che dovevamo continuare a rivolgere alla sinistra italiana.
Ricordavamo il bell’intervento di Nichi Vendola del 12 marzo: ma quelle parole erano un inizio? qualcuno le aveva raccolte? dov'era l'elaborazione delle forze politiche di sinistra per un progetto comune e chiaro da offrire ai cittadini?
Aveva ragione lui, convenimmo: se pure la destra mostra segni di basso impero, la sinistra non lancia il cuore oltre l'ostacolo, non ha un progetto condiviso, forte come prospettiva e trasparente come obiettivi e comportamenti conseguenti... e non ha un candidato che rappresenti tutto il centrosinistra capace di integrare il consenso attraverso i programmi”.
Tutto questo mi è tornato in mente oggi, ascoltando un'intervista a Daniel Cohn-Bendit.
"Dany il Rosso" o "Dany il Verde", come lo stampa lo etichetta, con il suo 18% e il 54% della sinistra pluriel, corregge la sua intervistatrice che si congratula con lui per esito delle votazioni dicendo "...non è così la sinistra non ha vinto, perché gli strati più poveri della popolazione non hanno votato e perché è la destra ad aver perso"
E continua “il problema è così: nel 2004 la sinistra ha vinto le regionali, tre anni dopo ha perso le elezioni presidenziali e così succederà di nuovo se non saremo in grado d’immaginare un'altra forma di governare. E' necessaria una piattaforma comune per le prospettive politiche tra verdi e socialisti che oggi non c'è, il problema è che per vincere dobbiamo dare una speranza a questo paese”.
La giornalista poi, delusa che il suo interlocutore non condivide la sua eccitazione per la vittoria, non rinuncia ad una domanda banale e inutile alla luce delle risposte già avute e gli chiede chi vede alla testa delle presidenziali del 2012
“Dany il Rosso” risponde: “non so…” fa una pausa e poi come a riprendere un pensiero precisa “una cosa è sicura: non sarò io”.
Io non conosco abbastanza bene le azioni politiche di Cohn-Bendit e non so se condividerei tutte le sue posizioni però le sue parole mi hanno colpito e ce l’ho messa tutta ma leader di partito in carica che all’indomani di un risultato in crescita oggettiva rispondono con simile lucidità politica e onestà intellettuale non ne ho trovati, salvo Vendola che il centrosinistra non voleva neanche come candidato presidente di regione in Puglia… e credo sia proprio per questo che la piazza lo ha applaudito con tanto calore.
(notazione di colore l’intervista è in italiano
)

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