Domenica e Lunedì si vota.
Si decidono i prossimi consigli regionali, provinciali e comunali. Questo sarebbe vero in una situazione di normalità democratica. Non è così. Domenica e Lunedì bisogna dare un segnale di netta inversione di tendenza rispetto alle ultime consultazioni elettorali. Bisogna, con il nostro voto, dare un segno di reazione al torpore che rischia di soffocare irrimediabilmente questo paese. Ma soprattutto va inviato a colui che si sente un sire, il messaggio che le cose stanno in un modo a lui non congeniale. Che sia visibile, con il voto di domenica e lunedi, il viale del tramonto di un uomo e del suo modo di intendere la vita. Bisogna per questo e per tante altre ragioni andare ad esprimere la nostra distanza dal pensiero dominante di ultima generazione.E poi bisogna per questo e per molto altro ancora far si che alla Regione Lazio entri una brava persona quale è Emma Bonino. Oggi le cose che mi uniscono a lei sono di gran lunga più numerose di quelle che ci hanno sempre diviso. Le sue recenti esperienze in campo internazionale sono garanzia di affidabilità. E poi io so che è persona perbene ed onesta. E' persona che sà e può dire dei no, in primis ai suoi alleati. Può dire dei no ai tanti potentati presenti sul territorio regionale, a cominciare dai palazzinari di ultima generazione che sono cloni dei vecchi. Io so che è persona capace di far intendere a tutti che bisogna versare qualche lacrima e qualche goccia di sangue per raggiungere qualche obiettivo comune. Bene comune, un'espressione diventata desueta, fuori moda. Scegliete chiunque possa a vostro parere accompagnare la Bonino in questa avventura, ma fatelo consapevoli del fatto che mai come questa volta si gioca una partita ben più grande delle dimensioni regionali. Si tratta di sbarrare la strada a quanti in queste elezioni cercano la legittimazione definitiva a poter intendere il consenso come il viatico a qualsiasi stravolgimento dei caratteri fondanti (dimenticati da tempo) di questo paese. Sbarrare la strada a quanti ritengono che il rispetto delle regole sia solo una noiosa ed inutile perdita di tempo. A quanti pensano che vincere le elezioni dia diritto a fare "come ci pare e piace". A quanti conoscono solo la prima persona singolare e hanno dimenticato o non sono mai arrivati a pensare alla prima persona plurale.
Per tutto questo e per tutte le vostre di ragioni andiamo a votare.
Salvatore Cuoco
PS. - Chiedo scusa per questo sermone, mi è venuto spontaneo, senza premeditazione. Ne ho avvertito l'esigenza.
venerdì 26 marzo 2010
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