venerdì 14 ottobre 2011

CHI PAGA?







E adesso chi paga? La soppressione di un programma di successo come Parla con me è una perdita secca di risorse in entrata. La chiusura di Passpartout, il mezzo servizio di Fazio, la Gabanelli che solo adesso
sa di avere la tutela
legale, per poter andare in onda senza la museruola, e nel frattempo è passata sul web del Corriere (gran colpo), il passaggio di Ruffini alla concorrenza, adesso la Dandini che approda nel prime time (dalle 21,30 in poi) di La7 dalle prossime domeniche. A tal proposito le polemiche sulla contemporaneità con Riccardo Iacona su RAI3 mi sembra sterile, io credo che prodotti diversi non dovrebbero darsi fastidio. Salvo pensare che i telespettatori della Dandini e quelli di Iacona sono sempre gli stessi. E allora mi verrebbero in mente (non so quanto vera la storia) le corazzate italiane esibite da Mussolini all'alleato tedesco, ignaro che quelle mostrate nei diversi porti erano sempre le stesse corazzate.
Michele Santoro che sbatte la porta per l'impossi
bilità di continuare a realizzare un programma
che si pagava da solo e che portava nelle casse della RAI diversi milioni di €, gli ascolti di RAI2 e del TG1 crollati (grazie Minzolini, le saremo sempre grati). Cosa dobbiamo ancora aspettare? Un valore dell'azienda irrisorio in modo che a qualche "amico" costi poco acquistare il giocattolo? In tempi di crisi profonda, con un governo che traballa e un ministro dell'economia che

oltre le quattro operazioni non sa andare, se riusciamo a pensare di vendere i gioielli di famiglia, perché non ipotizzare anche la messa sul mercato della RAI? Se il prezzo poi è anche conveniente.
Questo governo vuole che i giudici paghino quando sbagliano, giusto, e i manager pubblici che distraggono fette di mercato? E i direttori che rendono il TG della rete ammiraglia
perforabile e perforato?


A quanto ammonta il danno? Mi ripeto, chi paga questa debacle? Ho provato a lasciare queste righe sul sito della RAI. Non è stato possibile. Spero che qualcuno legga e risponda ad uno tra i tanti che regolarmente paga il canone. E lo paga perché lo ritiene giusto, anche quando la maggior parte della programmazione non lo soddisfa affatto, anche quando intravede Minzolini dettare le sue considerazioni su Berlusconi e sui suoi avversari. Perché ritiene semplicemente che se ami la democrazia e sue tante forme di esprimersi devi garantire a tutti il programma preferito. Salvo poi verificare che in RAI ormai non c'è quasi più originalità rispetto al concorrente Mediaset. I format sono gli stessi, chi copia che cosa è difficile stabilirlo. Mai come in questo momento è d'attualità l'acronimo Raiset
Salvatore Cuoco

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