mercoledì 6 gennaio 2010

A proposito di Casini e le regionali 2010

E' un po' di giorni che non mi reco in edicola. Le feste non sempre mi hanno fatto seguire i telegiornali. E vedo con piacere che continuo a vivere. Ma il troppo è troppo.
Apprendo che Emma Bonino si è autocandidata alla guida della regione Lazio per le prossime ed imminenti Regionali del 2010. Brava. Lo spettacolo offerto dal PD è desolante, la candidatura della destra è stimabile ma improponibile alla mia sia pur criticabile sensibilità politica. Ma ecco che Casini mette gli steccati. "Se questi sono i nomi, noi siamo con la destra". Hai capito dove sta la novità. Mi sarei meravigliato del contrario. Sarei stato colto da stupore se il lucidascarpe vaticanista Casini si fosse comportato diversamente. Se il sempre a posto Pierferdi avesse detto: la Polverini è espressione di uno schieramento a noi lontano. E invece niente colpi di scena, Casini si conferma quello che è: un moderato, anche abbastanza reazionario, che con la laicità, con le libertà individuali e collettive intese in un accezione estensiva, non ha niente e non avrà mai niente a che che fare. Nonostante quel che va prediccando il Dalemone.
Il problema è che l'UDC è un partirto di destra e che se non governa con la destra è solo perchè a Casini non hanno dato il lecca-lecca del gusto che gradiva.
Con questo non dico che le alleanze vadano fatte con l'altro esponente della destra che oggi svolge il ruolo di guastatore del centrosinistra. Quel tal Di Pietro che ogni giorno pratica lo sport attraverso il quale con la sinistra (intesa come mano) cerca motivi per comparire nei titoli dei giornali e dei TG; mentre con la destra (sempre intesa come mano) crea le condizioni affinchè Mr. B governi per i prossimi 20 anni in prima persona o attraverso il suo fido alunno, il divo Giulio new edition.
E mentre si sviluppa tutto ciò la sinistra è inesistente. Sinistra e Libertà si ri-fonda con l'aggiunta (è nata da pochi mesi ed è gia tempo di ri-fondarsi), dei Comunisti non c'è traccia se non nei bilancini dei servizi giornalistici dei Tg RAI o Mediaset, del PD non parlo per quella carità cristiana che non possiedo ma che ora mi torna utile per chiarire un concetto. Tutti tramortiti, tutti avviluppati su se stessi incapaci di reagire, incapaci di pensare dieci, dico dieci, cose da fare, alternative a quelle che farà la Polverivi una volta eletta. Tenendo conto che le ultime due legislature regionali sono state governate dal centrosinistra, non dimenticandolo mai. Quindi con quel pizzico di fantasia che anche in politica non guasta mai. Che sò, lotta ai potentati che da sempre governano la sanità, i trasporti, lo sviluppo urbanistico. Anche a costo di perderla quella stramaledettissima poltrona. Dimostrare cioè che si è realmente alternativi.
L'esercizio del potere quando non è volto al bene comune e collettivo è azione per salvaguardare il presente e per consolidare il potere acquisito in precedenza.
Chiunque metta in discussione questa formula avrà la mia personalissima ed insignificante fiducia.
Salvatore Cuoco

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